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La Guerra Fuori e la Guerra Dentro: Guernica, la Psiche e il Mondo Attuale

La potenza viscerale di Guernica di Picasso è indiscutibile, ma l'interpretazione dello psichiatra americano Albert Rothenberg ha illuminato un aspetto che mi ha colpito nel profondo: la capacità di Picasso di farci percepire i bombardamenti sia all'aperto che al chiuso. È un messaggio potente: la guerra non è solo un evento esterno, ma permea la nostra stessa interiorità.

Questa intuizione mi risuona con forza nella mia recente pratica clinica. Sempre più spesso, mi trovo di fronte a una realtà ineludibile: la guerra fuori e la guerra dentro si specchiano e si alimentano a vicenda.

 

La Costante Esposizione e il Suo Impatto Psicologico

Viviamo in un'epoca di costante esposizione. I conflitti in Ucraina, tra Israele e Palestina, e in altre parti del mondo, ci raggiungono attraverso un flusso ininterrotto di notizie, immagini e opinioni. Non possiamo più permetterci di ignorarli o di rimuoverli. Questa vicinanza e l'impossibilità di negare la guerra esterna hanno un impatto profondo sul nostro mondo interno.

Ho notato come la consapevolezza di un conflitto globale possa sollecitare o persino esacerbare le nostre stesse "guerre" interiori. Tutti noi siamo abitati da conflitti personali: ansie latenti, insicurezze profonde, traumi non risolti. Spesso, la nostra risposta è quella di minimizzare o distrarci, riempiendo la vita di lavoro, acquisti, svaghi e obiettivi, pur sapendo intimamente che una battaglia è in corso dentro di noi.

Un tempo, potevamo permetterci di considerare i conflitti esterni come qualcosa di lontano, non prioritario. Oggi, volenti o nolenti, questa opzione non esiste più. A meno di isolarci completamente da ogni forma di comunicazione, i campi di battaglia e le loro conseguenze ci vengono costantemente presentati.

 

L'Inevitabile Emergere dei Conflitti Sospesi

Questa necessità di prendere coscienza dei conflitti globali ha una ricaduta tangibile sulla nostra psiche. Nei percorsi psicoterapeutici, assisto sempre più spesso all'emergere di conflitti sopiti da anni. Ciò che un tempo poteva essere trascurato o represso, oggi non trova più scampo. È come se il rumore della guerra fuori rendesse impossibile ignorare il tumulto interiore.

Se questa stretta connessione tra la guerra esterna e quella interna è una realtà, allora la soluzione che si delinea è chiara e quasi ovvia.

 

Verso una Pace Integrale: Vivere in Modo "Politico" e Armonizzare il Sé

Lavorando sugli equilibri politico-sociali e riducendo la conflittualità tra le nazioni, possiamo concretamente lenire le nostre stesse guerre interne. Per raggiungere un benessere personale autentico, ci viene richiesto di vivere in modo politico. Non si tratta necessariamente di attivismo partitico, ma di una consapevolezza profonda del nostro ruolo e della nostra responsabilità nel contribuire a un mondo più pacifico. Ogni nostra azione, ogni nostra scelta, ha un'eco che va oltre il nostro singolo individuo.

Inoltre, perseguendo la pacificazione interiore – ovvero stipulando "patti" tra le diverse componenti del nostro essere, integrando le nostre ombre e le nostre luci – possiamo contribuire a rendere il mondo che abitiamo un luogo più accogliente e sicuro. La pace non è solo assenza di guerra; è un processo continuo di armonizzazione, sia dentro di noi che con gli altri.

In definitiva, la lezione di "Guernica" e l'esperienza clinica convergono: la nostra pace interiore è indissolubilmente legata alla pace del mondo. E forse, la vera rivoluzione inizia proprio da lì, dal nostro impegno individuale e collettivo per un'armonia che si estenda dal nostro cuore al nostro pianeta.

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