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Le 10 regole per scegliere un buon psicoterapeuta

Qualche sera fa, seduto al tavolo con amici e amiche, mi è capitato un fatto che mi ha lasciato esterrefatto.

 

A turno raccontavano l’importanza del loro percorso psicoterapico, condividevano momenti salienti delle loro sedute e si prodigavano a dare consigli all’unico amico non in terapia su come scegliere un buon professionista.

 

Io ascoltavo, meravigliato, constatando come oggi la psicoterapia sia sempre più percepita come un'opportunità preziosa, ma anche come la figura dello psicoterapeuta venga talvolta mitizzata.

 

In questo contesto, il suggerimento “Hai mai pensato di contattare uno psicologo?” mi è sembrato poco utile. Perché, purtroppo, come in ogni professione, ci sono psicoterapeuti bravi ed efficaci e altri meno.

 

Non basta contattare uno psicologo, serve contattare uno psicologo bravo.

Da psicoterapeuta con oltre un decennio di esperienza, ho deciso di stilare il mio decalogo per individuare un buon professionista.

 

Pronti? Ecco le 10 regole - secondo me - per scegliere un terapeuta valido, elencate in ordine di importanza.


1) Lo psicoterapeuta deve aver fatto analisi personale

Questa è la regola aurea, la più importante. Un terapeuta bravo è prima di tutto un ex paziente.

La professione si impara stando seduti dalla parte del paziente: interiorizzando modalità relazionali, comprendendo il valore del silenzio e della parola, e imparando a gestire lo spazio terapeutico.

Ho conosciuto pazienti con capacità terapeutiche più spiccate di molti miei colleghi e colleghe, maturate durante il loro percorso personale.

Volete sapere una curiosità? Tutti i grandi terapeuti hanno svolto anni di analisi con terapeuti di alto livello. Non troverete un grande terapeuta che abbia fatto analisi con un professionista mediocre.

📝 So che può non essere delicato, ma una domanda da fare al terapeuta: "Lei è mai stato in analisi? Per quanto tempo? Con chi?" Se non ha almeno tre anni di analisi personale, stai spendendo male i tuoi soldi e rischi di compromettere il tuo percorso.


2) È la relazione che cura, non l’approccio

È scientificamente provato che ciò che cura non è l’orientamento teorico, ma la relazione terapeutica.

Più dell’esperienza maturata, del sesso o del genere di appartenenza,  della comunicazione formale o informale, dell’arredamento dello studio e di ogni altra possibile differenza, ciò che cura è la relazione.  

🔍 Concediti la possibilità di Chiederti:
✔ Mi sento a mio agio con questa persona?
✔ Percepisco armonia e fiducia?
✔ Sento che posso costruire una relazione solida?

Se la risposta è no, cerca un altro terapeuta. Poter costruire una relazione solida e sana è già parte della cura, la parte più consistente. Perciò fidatevi di voi. Non servono master o studi particolari, basta pensare, sentire e valutare da essere umano.


3) Non soffermarti troppo sugli attestati appesi alle pareti

Un bravo terapeuta non si valuta dai titoli, ma da come si relaziona a te.

📌 I diplomi alle pareti non garantiscono nulla. Ho conosciuto colleghi con una lunga lista di titoli accademici da cui non farei seguire nemmeno una persona a me invisa.

Conta come ti parla, come ascolta, come gestisce il silenzio. Se senti che il suo modo di relazionarsi ti aiuta, quello è il segnale più importante.


4) Sondate la tenuta del terapeuta

Alcuni momenti della vita vanno solo attraversati, come una nave che affronta il mare e le sue tempeste.

🌊 Nei periodi più difficili, hai bisogno di un terapeuta con esperienza e sangue freddo, che sappia tenere il timone senza farsi travolgere dalle tue emozioni.

🔍 Domandati:
✔ Questa persona ha la stabilità emotiva per accompagnarmi nei momenti difficili?
✔ Sento di potermi affidare a lui/lei nelle tempeste della mia vita?


5) Un terapeuta non è un amico

Gli amici sono gratuiti, i terapeuti si pagano. E il loro compito non è farti sentire bene nell’immediato, ma aiutarti a crescere.

Se senti dire: "Mi trovo benissimo con la mia terapeuta, è come parlare con un’amica", rabbrividisco. Un terapeuta deve dirti ciò che ti serve, non ciò che vuoi sentirti dire.

Spesso ciò che più ci può aiutare sono parole calde ed empatiche, ma non sempre. 


6) Se un terapeuta ti promette un risultato, mente

Un terapeuta esperto sa quali obiettivi di benessere sono realistici e in quanto tempo possono essere raggiunti.

Se ti promette che con il suo aiuto troverai l’amore, otterrai un aumento o risolverai i tuoi problemi in un numero preciso di sedute, sta mentendo o è inesperto.

📌 Un bravo terapeuta ha fiducia nel cambiamento, ma non vende soluzioni garantite.

Saper avere fiducia nei propri pazienti e saperli immaginare capaci di godere un benessere non ancora acquisito è molto importante. Da spinta e forza alla collaborazione professionale ed è una competenza che non tutti i professionisti possiedono nello stesso grado. Stando alla mia esperienza chi promette è in malafede, ha poca esperienza o ne ha molta ma di bassa qualità


7) Se il terapeuta ti osserva, puoi farlo anche tu

Come il terapeuta cerca di capire chi sei e perché sei lì, anche tu hai il diritto di osservarlo e valutarlo.

📌 Fai attenzione a:
✔ Come ti fa sentire?
✔ Ti ascolta davvero?
✔ Ti sembra solido e presente?

Ricorda: sei tu a scegliere se continuare o meno.


8) Non fidarti troppo delle recensioni su internet

Viviamo nell’epoca delle recensioni, ma per i terapeuti le cose funzionano diversamente.

📌 Due verità scomode sulle recensioni dei terapeuti:
1️⃣ I terapeuti più validi che conosco non hanno recensioni online e forse nemmeno un sito internet.
2️⃣ I pazienti soddisfatti, che con me hanno collaborato, non hanno mai lasciato recensioni (per privacy o riservatezza).

❌ Se un terapeuta ha molte recensioni online, probabilmente le ha chieste a persone a lui vicine o direttamente ai pazienti. Non è un segnale di affidabilità.


9) Il lavoro del terapeuta è non servire più

Un terapeuta deve aiutarti a stare meglio e a non aver più bisogno di lui.

Se senti che il tuo percorso va avanti per inerzia, confrontati con lui sulla possibilità di interrompere. Un bravo professionista lo accoglierà senza pressioni.

📌 Chiediti: Mi sento considerato come una persona o come un cliente?


10) Rileggete i 9 punti precedenti, soprattutto i primi due

Se hai dubbi su quale terapeuta scegliere, torna sempre ai primi due punti:
✔ Ha fatto un’analisi personale?
✔ Sento che la relazione con lui è autentica e curativa?

Questi due elementi fanno la vera differenza.


 

📌 Conclusione

Chiaramente, questo decalogo è soggettivo, ma nasce dalla mia esperienza personale e professionale. 

 

Se desideri sottoporti una domanda o chiedere per un eventuale incontro, contattami.

 

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